Supporto psicologico per affrontare i problemi sul lavoro
Aiuto psicologico per affrontare STRESS e ANSIA
Mi occupo, da diversi anni, di problematiche lavorative di vario genere. Le più comuni sono il mobbing, il burn-out e la work-addiction. Analizziamole più nel dettaglio
Cosa s’intende per mobbing?
Il mobbing è caratterizzato da una serie di azioni ai danni di una persona che subisce vessazioni o azioni di demansionamento, ciò che può causare nel tempo sintomi fisici di vario genere: insonnia, ansia/ attacchi di panico, umore basso, nervosismo.
Come posso aiutare chi sente di vivere una situazione di questo tipo?
La terapia aiuta le persone che subiscono mobbing a comprendere quali azioni possono intraprendere per potersi tutelare e liberare dal peso di una situazione così negativa. I pazienti, dopo qualche mese, riescono a comprendere qual è la direzione giusta da seguire, contattando la propria parte emotiva più profonda e facendo emergere dei bisogni e dei desideri che erano del tutto in ombra fino a poco tempo prima.
Cosa intendiamo per “burn-out”?
Il burn-out è caratterizzato da un esaurimento emotivo sul luogo di lavoro. Colpisce soprattutto persone che operano nel settore sanitario o in ambito educativo, oppure, persone sottoposte a ritmi di lavoro molto pesanti.
Come posso aiutare i pazienti che si sentono in burn-out?
Lavoro in psicoterapia sulle risorse che si possono attivare a livello individuale e relazionale, per poter alleggerire il carico che il paziente avverte nel suo contesto lavorativo. Consiglio spesso di affiancare al percorso di psicoterapia, attività rilassanti, come lo yoga o la meditazione.
È importante che il paziente valuti anche la possibilità di chiedere più periodi di pausa o una riduzione dell’orario lavorativo, oppure, se tutto ciò non dovesse funzionare, introdurre la possibilità che si possa cambiare contesto lavorativo o lavoro.
Cosa intendiamo per “work-addiction”?
Per Work-addiction si intende la dipendenza dal lavoro che colpisce sempre più persone, in una società che premia chi dedica tanto tempo al raggiungimento di obiettivi lavorativi sempre più alti.
Le motivazioni possono essere legate al tipo di educazione ricevuta o alla vita che la persona conduce, al vuoto che il lavoro tenta di coprire, non lasciando spazio per pensieri intrusivi e angoscianti per esempio. I successi o i guadagni più alti possono dare una gratificazione che difficilmente si riesce a trovare in altre sfere della vita personale.
Nei casi più gravi, mi capita che i pazienti mi dicano di non avere il tempo per dedicarsi ad uno sport, ad una passione o alle amicizie, all’amore.
Come può essere utile la terapia?
La terapia è il primo passo per raggiungere la consapevolezza che è necessario predisporsi ad un cambiamento per poter avere una vita più ricca di significato, interrompendo il circolo vizioso attraverso il quale il paziente si difende dalla paura di provare più angoscia o di sperimentarsi in qualcosa in cui si sente inadeguato, con la conseguente paura di fallire.
L’unico modo, però, per poter superare la condizione asfissiante in cui il paziente si trova, è portarlo a fare pian pianino delle esperienze e a osservare come sta in situazioni nuove e lontano dal lavoro. La dipendenza da lavoro può essere considerata una forma del disturbo ossessivo-compulsivo, manifestandosi con richieste auto-imposte ed una incapacità, da parte della persona, di porre dei limiti alle abitudini lavorative.
Più in generale, in ambito lavorativo possono verificarsi episodi che possono causare molto stress e malessere.
Pensiamo ai conflitti tra colleghi o tra dipendente e capo, oppure, alle molestie subite sul posto di lavoro. Mi è capitato di aiutare pazienti ad uscire da relazioni lavorative disfunzionali e tossiche, caratterizzate da una prima fase di idealizzazione nei confronti di una persona particolarmente autorevole e con un ruolo più alto nel contesto lavorativo, e poi da una fase di delusione nel momento in cui la persona/leader ha iniziato a mettere in atto comportamenti ambigui, esagerando nelle richieste che non facevano capo solamente all’ambito lavorativo, e punendo il dipendente che rifiutava richieste in ambito personale.
La psicoterapia rappresenta un valido supporto in tutti questi casi.
È importante che la persona possa sviluppare competenze nella negoziazione o risoluzione dei conflitti e che possa tutelarsi legalmente nel caso di vere e proprie molestie e maltrattamenti.