Dipendenza Affettiva e Paura dell’Abbandono

Negli ultimi anni, si sente sempre più spesso parlare di dipendenza affettiva, come di uno stato patologico in cui la persona percepisce la relazione di coppia come indispensabile per la propria esistenza e realizzazione personale. Il dipendente affettivo ha bisogno di continue conferme da parte del partner e vive nel timore di essere abbandonato. Molte energie sono impiegate per il mantenimento della relazione di coppia, anche quando essa appare disfunzionale o tossica.

Le caratteristiche di personalità del dipendente affettivo sono: insicurezza, scarsa autostima e bisogno di supporto da parte di un’altra persona. Nella relazione, possiamo individuare un senso di colpa ed un senso di inferiorità nei confronti del partner, paura dell’abbandono e annullamento dei propri bisogni per mantenere la relazione e rendere felice l’altro.

Non è un caso che accanto al dipendente affettivo ci sia spesso un partner narcisista, che abbia bisogno di esercitare il controllo per stare bene e sentirsi più forte e sicuro. L’incastro relazionale appare, all’inizio, perfetto perchè ognuno ottiene dall’altro ciò di cui ha bisogno per poter ricevere una conferma del proprio sé. La persona chiede aiuto quando la relazione finisce o quando le azioni di manipolazione la portano a stare male e a sentirsi isolata dal suo contesto sociale, confusa sui propri sentimenti e percezioni.

Possono essere presenti sintomi depressivi e di ansia, da considerarsi un vero e proprio campanello d’allarme. Essi indicano che qualcosa non sta funzionando e che è necessario apportare un cambiamento significativo nella propria vita.

Coloro che diventano dipendenti affettivi hanno spesso, alle spalle, famiglie poco presenti a livello emotivo. Possiamo ipotizzare che abbiano dovuto compiacere i loro genitori per ricevere amore e attenzioni, o che i loro bisogni emotivi siano stati del tutto trascurati.

La psicoterapia aiuterà la persona dipendente affettiva a comprendere in che modo riappropriarsi della propria individualità e a prendere le distanze da modalità di prevaricazione e di sottomissione da parte dell’altro. Il paziente si accorgerà sempre di più di aver ignorato i propri bisogni e di aver perso molto tempo ed energie per la coppia. Dovrà iniziare a recuperare del tempo per sé e a sperimentarsi in attività che siano piacevoli e vitalizzanti, ciò che poi lo porterà, nel lungo periodo, a creare nuovi legami, più sani e appaganti.